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Studia Moralia 55/1, pubblicato il primo fascicolo 2017


editoriale

di Maurizio P. FAGGIONI

La pubblicazione dell’Esortazione apostolica Amoris laetitia ha suscitato notevole interesse e infuocate polemiche, soprattutto per alcuni orientamenti etico-pastorali contenuti nel capitolo VIII. Il presente numero di Studia Moralia dedica l’articolo di apertura ad alcuni aspetti fondamentali della proposta di papa Francesco e del Sinodo. Di ampio respiro e molto illuminante, l’intervento di Sabatino Majorano mostra come l’Esortazione tocchi i punti nevralgici del discorso teologico-morale e ne promuova un rinnovamento focalizzato sul tema del discernimento misericordioso. La proposta alfonsiana, assunta dall’Accademia fin dal suo sorgere come elemento qualificante, si trova in intima e connaturale sintonia con questa prospettiva magisteriale e Majorano, ripercorrendo alcuni temi portanti dell’Esortazione, li approfondisce attingendo alla proposta morale di sant’Alfonso. Il testo, pronunciato originariamente in italiano come lectio semestralis all’Accademia, viene qui presentato in versione inglese per poter essere meglio fruibile da un più vasto pubblico.

Il problema del discernimento e della decisione viene ripreso nell’intervento di Peter G. Kirchschläger sulla virtù della prudenza di cui vengono analizzate alcune significative declinazioni in ambito filosofico e teologico per giungere a proporne un modello integrato e nell’intervento di Kerstin Schlögl-Flierl che riprende il tema dell’epikeia – tema non certo secondario per una lettura attenta del capitolo VIII di Amoris laetitia – e ne dimostra l’attualità a partire dalle divergenti interpretazioni che l’epikeia ha ricevuto lungo tutto l’arco del pensiero etico.

L’articolo di Andrea Vicini affronta un aspetto del discernimento spesso sottovalutato, soprattutto nelle impostazioni etiche di tipo intellettualistico: quello del ruolo delle emozioni nella vita morale e nel processo del discernere, in particolare. Le emozioni sono sottese ad ogni atto decisionale della persona e possono risultare talvolta fortemente condizionanti nelle decisioni che riguardano il fine vita tanto da parte dei soggetti prossimi all’exitus, quanto del personale sanitario che li assiste. Pubblichiamo volentieri questo testo perché si tratta di un capitolo della morale che non sempre riceve tutta l’importanza che merita.

L’articolo di Giuseppe De Virgilio ci riporta alla rilevanza essenziale della divina misericordia nella vita cristiana e lo fa in prospettiva di teologia biblica. Lo studio affronta l’analisi letteraria e teologica della benedizione introduttiva della lettera agli Efesini e, nell’orizzonte trinitario del “mistero rivelato” da Dio, pone in risalto il primato di Cristo crocifisso e risorto.

Di tema cristologico, ma in prospettiva più squisitamente teologico-morale, l’articolo di Brian Johnstone torna su un approccio caro a François-Xavier Durrwell, quello della centralità della Risurrezione in una teologia morale credente. Non si tratta – è chiaro – di un contenuto da aggiungere agli altri, ma di una prospettiva nuova, una modalità nuova di pensare e fare morale.

Si pone in ideale continuità con la riflessione di Johnstone il testo che, Carlos García Andrade, ha elaborato per la lectio semestralis dell’Accademia su un tema molto delicato dal punto di vista epistemologico, quello del rapporto tra fede cristiana e paradigmi culturali. Occorre sviluppare nuovi paradigmi teologici capaci di accogliere le sfide del tempo e le istanze di novità operanti nella teologia conciliare e post-conciliare e Andrade propone il paradigma della pluralità nella libertà fondandolo, ultimamente, sulla dinamica trinitaria, sulla realtà umana e divina di Cristo e sulla Chiesa in quanto comunione ed accoglienza.

Le recensioni di libri scelti fra le tante pubblicazioni inviate alla Rivista offrono un fecondo contributo per arricchire di stimoli e problematiche un numero di Studia Moralia che non mancherà di aprire discussioni e suscitare riflessioni.

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