Studia MoraliaAlfonso Doctor EcclesiaeEditoriali StMor

StMor 59/2… pubblicato il secondo fascicolo 2021

pubblicato il II° fascicolo dell'annata 2021

editoriale

di Maurizio P. Faggioni

Scorrendo le pagine di questo nuovo numero di Studia Moralia si ha l’impressione quasi tangibile di sentire pulsare in esse il ritmo della vita, quella vita che è più grande di ogni pensiero e di ogni parola perché il pensare viene dopo il vivere e la parola non può contenere la vita, ma solo evocarla. Sant’Alfonso fu un uomo, un credente, immerso nella vita, in ascolto della voce della vita, capace di condividere l’ansia dell’uomo alla ricerca della propria verità di persona e di figlio di Dio, mendicante di misericordia, affamato di giustizia, assetato di bellezza. Per questo egli ci parla ancora oggi, perché il percorso che ci propone come Maestro è un percorso che parte dalla concretezza della vita umana, quella vita che Cristo ha abbracciato facendo
sua la nostra carne.

Le prime pagine sono dedicate a fare memoria grata di due redentoristi che hanno effuso tante energie per la nostra Accademia: p. Marian Sojka, prefetto della biblioteca dal 2002 al 2011, e fr. Gaudenzio che ha speso praticamente tutta la sua vita di consacrato a Roma a servizio della Congregazione e dell’Accademia. Sono stati a loro modo annunciatori di quella copiosa redemptio che è nel cuore del carisma alfonsiano.
La sezione portante del fascicolo raccoglie una serie di interventi e articoli di diverso tema, stile e metodo, accomunati dalla celebrazione del dottorato di sant’Alfonso e dalla persuasione che la teologia e la spiritualità alfonsiana sono quanto mai attuali e vitali in riferimento al magistero di papa Francesco. Il primo intervento è un dialogo fra mons. Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, e p. Alfonso Amarante, Preside dell’Accademia, sulle grandi direttrici contenute nel Messaggio di papa Francesco per il dottorato di sant’Alfonso ed in particolare sulla necessità di mettersi sulla lunghezza d’onda del Doctor Zelantissimus così da «trovare nuove forme di evangelizzazione per annunciare il kerigma agli scartati della società» ed «elaborare una proposta teologica morale rispettosa della dignità di ogni persona». Questa urgenza accomuna sant’Alfonso e papa Francesco e non si tratta di accostamenti artificiosi o compiacenti, ma di sintonia profonda come è confermato da tutti gli articoli di questa sezione a partire dai saggi di due maestri, non redentoristi, Antonio Autiero, che mette a fuoco il tema della coscienza alla luce del Messaggio, incrociando lo sguardo di papa Francesco e di sant’Alfonso, e quello di James Keenan che scorge nel ministero di sant’Alfonso per gli emarginati un precursore del «papato ministeriale di papa Francesco». Gli altri interventi, dovuti a redentoristi, ripropongono da molteplici punti di vista, il dialogo ideale tra sant’Alfonso
e papa Francesco mostrando sia la perenne validità del Santo Dottore, sia le radici del magistero papale nel terreno fecondo della grande Tradizione morale soprattutto alfonsiana.

Dopo la sezione dedicata al 150° del dottorato, troviamo un articolo sul volume di tema antropologico della Pontificia Commissione Biblica, la sintesi di una suggestiva conferenza sull’empatia del Padre e del Cristo verso l’umanità e la replica dell’Autore di Bioetica in Italia che non si è riconosciuto nella recensione pubblicata in Studia MoraliaLa seconda parte della Rivista, com’è consuetudine, contiene la Cronaca dell’anno accademico 2020-2021 a cura della Segretaria Generale. Di anno in anno l’agenda si infittisce di eventi e di impegni, segno di un progetto teologico e umano che, dipanandosi nel tempo, trova sempre nuove energie ed espressioni e che neppure la crisi della pandemia ha rallentato. Fra tante notizie, merita sottolineare l’approvazione
degli Statuti dell’Accademia, rinnovati in conformità all’esperienza di questi anni e alle indicazioni di Veritatis gaudium, e la definizione dell’Accademia come istituto superiore ad instar facultatis.

Siamo certi che la celebrazione del dottorato di sant’Alfonso non passerà senza lasciare traccia, ma si rivelerà un’occasione per tornare alla sua opera tenendo nel cuore, come ogni giorno ci ripete papa Francesco, le ansie, le speranze, i sogni e le paure degli uomini e delle donne del nostro tempo.