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online l’editoriale del II fascicolo 2020


editoriale

di Maurizio P. Faggioni

Grazie, papa Francesco.

Il Santo Padre prima ci ha fatto il dono singolare dell’udienza privata per l’Accademia Alfonsiana il 9 febbraio 2019 in occasione del settantesimo anniversario della sua fondazione, poi, nell’agosto di quest’anno, mentre già fervevano i preparativi per celebrare il centocinquantesimo anniversario della proclamazione di sant’Alfonso Dottore della Chiesa, il 24 marzo 2021, ha voluto mostrare ancora una volta l’affetto e la stima per l’Accademia e la Congregazione del Santissimo Redentore accettando di essere intervistato dal nostro Preside, p. Alfonso V. Amarante, C.Ss.R. Come proseguendo il dialogo iniziato nel corso dell’udienza, papa Francesco ci ha spronato a continuare a vivere la teologia morale nell’oggi della Chiesa e del mondo, muovendoci nel solco delle grandi intuizioni alfonsiane e rileggendole alla luce del magistero conciliare e postconciliare nel discernimento attento dei segni dei tempi, nell’ascolto delle vulnerabilità, nell’annuncio della “copiosa Redemptio”, nella formazione all’umano.

Il presente numero di Studia Moralia appare come una risposta alle direzioni di cammino che il Papa ci ha autorevolmente consegnato. Si apre con la memoria grata per p. Paul Sindermann, C.Ss.R., lo storico curatore della Biblioteca S. Alfonso morto il 29 settembre di quest’anno, uno dei tantissimi Redentoristi che hanno contribuito, ciascuno a suo modo, a rendere l’Accademia quello che oggi è. Riannodandosi idealmente alle riflessioni del Santo Padre, gli articoli tematici, raccolti sotto la rubrica Punto di vista, sono centrati sugli aspetti etici della pandemia e sono percorsi da un fil rouge: la pandemia è un dramma planetario che mette a nudo una rete di contraddizioni e di ingiustizie, ma dipende da noi, dalle nostre decisioni di oggi, quello che sarà il mondo quando sarà passata l’ondata di piena. In questa prospettiva si muove l’articolo del prof. Stefano Zamagni sulla lezione della pandemia e sulle vie di uscita da essa o come reflusso verso vecchie strutture ed equilibri o come impegno per imboccare la strada dello sviluppo umano integrale. La sfida della pandemia come possibilità di ripensamento di alcuni aspetti fondamentali della nostra vita a livello individuale e sociale è tematizzato dall’articolo, a quattro mani, dei proff. Giovanni Del Missier e Roberto Massaro, mentre la sfida antropologica implicita nei problemi del triage è messa in evidenza dall’articolo del prof. Maurizio Faggioni, O.F.M. In un intervento di profonda suggestione, la prof.ssa Carla Corbella indica la cesura mentale e culturale stabilita dal Covid attraverso il nodo simbolico della morte nelle sue molteplici declinazioni, tutte rivelative della esperienza umana della fragilità ed evocatrici di apertura alla vulnerabilità dell’altro. Il tema della fragilità viene ripreso in prospettiva squisitamente psicologica nell’ultimo intervento della prof.ssa Maria Luisa De Luca focalizzato sulle possibilità patogene della difficile situazione attuale, ma anche sulle possibilità di resilienza e di crescita post traumatica che ne possono derivare.

Dopo gli articoli tematici sul Covid, troviamo un intervento del prof. Maikel Dalbem, C.Ss.R. che torna sulla esortazione apostolica Querida Amazonia nella prospettiva della categoria di sogno, scelta dal Papa come principio unificatore del suo pensiero, in continuità con riflessione già iniziata in Laudato si’, sulla necessità di sviluppare uno stile di vita cristiano che sia ispirato dalla visione della ecologia integrale. Si muove nell’ambito del sociale anche la riflessione del prof. Martin Schlag sul rapporto fra due categorie che sono presenti nel Magistero e che sono in parte convergenti, ma con genealogia diversa, quella di giustizia sociale e quella di opzione preferenziale per i poveri. La proposta di questo ricco numero di Studia Moralia continua con alcune recensioni e segnalazioni di libri e si chiude con la Cronaca curata dalla Segretaria Generale, la dott.ssa Danielle Gros, densa di eventi, di persone, di iniziative, segno di una grande vitalità culturale e di una costante tensione per il rinnovamento dell’offerta formativa, della didattica e delle strutture organizzative. Questa è la vita dell’Accademia, nella sua ferialità, nella sua eccezionalità, nei suoi aneliti, nei suoi progetti.

Nell’offrire ai lettori questo fascicolo, frutto di uno sforzo di riflessione virtualmente corale, sentiamo risuonarci nel cuore il saluto che papa Francesco ha posto a suggello dell’intervista, un saluto che ci emoziona e che ci impegna. “Grazie per quello che fate”.