abstract • Zuccaro • StMor 61/1 (2023) 79-98

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Zuccaro Cataldo, «La concezione della materia nella determinazione del peccato (seconda parte)», in StMor 61/1 (2023) 79-98


This second part of the article shows how even in the theological reflection, at the turn of the Second Vatican Council, a certain ambiguity remains in conceiving the matter of sin. It is understood not only as the content of the act, but also as the link that is established with the agent. This dual aspect lapses into some magisterial declarations subsequent to the Council and expressly dedicated to the theme of sin, with the intention of showing the moral relevance of matter in the determination of its gravity. The constant oscillation between the side of the act and that of the agent, in the conception of matter, calls into question a renewed interest in the metaphysics of the human act and, more precisely, the relationship between act and person. The concluding part of the article gives reasons for this and asks whether and under what conditions it is useful to continue talking about the matter of sin, in order to stay on the path of a renewed moral tradition.

Keywords: Matter; Sin; Metaphysics of the human act

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Esta segunda parte del artículo muestra cómo incluso en la reflexión teológica, en las postrimerías del Concilio Vaticano II, subsiste una cierta ambigüedad a la hora de concebir la materia del pecado. Se entiende no sólo como el contenido del acto, sino también como el vínculo que se establece con el sujeto agente. Este doble aspecto se trasluce en algunas declaraciones magisteriales posteriores al Concilio expresamente dedicadas al tema del pecado, con la intención de mostrar la relevancia moral de la materia en la determinación de su gravedad. La constante oscilación entre el lado del acto y el del agente, en la concepción de la materia, cuestiona un renovado interés por la metafísica del acto humano y, más concretamente, por la relación entre acto y persona. La parte final del artículo da razones para ello y se pregunta si es útil, y en qué condiciones, seguir hablando de la materia del pecado, para mantenerse en la onda de una tradición moral renovada.

Palabras clave: Materia; Pecado; Metafísica del acto humano

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Questa seconda parte dell’articolo mostra come anche nella riflessione teologica, a cavallo del Concilio Vaticano II, permane una certa ambiguità nel concepire la materia del peccato. Essa viene intesa non solo come il contenuto dell’atto, ma anche come il legame che si instaura con il soggetto agente. Questo duplice aspetto lambisce alcune dichiarazioni magisteriali successive al Concilio ed espressamente dedicate al tema del peccato, con l’intenzione di mostrare la rilevanza morale della materia nella determinazione della sua gravità. La costante oscillazione tra il versante dell’atto e quello dell’agente, nella concezione della materia, chiama in causa un rinnovato interesse per la metafisica dell’atto umano e, più precisamente, il rapporto tra atto e persona. La parte conclusiva dell’articolo ne dà ragione e si chiede se e a che condizioni sia utile continuare a parlare della materia del peccato, per mantenersi nel solco di una rinnovata tradizione morale.

Parole chiave: Materia; Peccato; Metafisica dell’atto umano